Confesercenti Molfetta esprime una ferma e profonda indignazione per gli episodi di violenza che hanno funestato la festa patronale, eventi che segnano una ferita non solo al patrimonio culturale della città, ma soprattutto alla sua dignità civile e morale.
"Quanto accaduto negli ultimi giorni – aggressioni a musicisti, risse in pieno centro e persino all'interno di un contesto sacro come la processione a mare – non può essere considerato un fatto marginale o isolato. È piuttosto il sintomo di un degrado culturale e morale che mina alla base il senso stesso della nostra comunità.
È giunto il tempo di dirlo con chiarezza: Molfetta non può più tacere. Non si tratta soltanto di condannare l'ennesimo episodio di violenza, ma di riconoscere che è venuto meno quel senso civico che dovrebbe guidare ogni cittadino nel rispetto delle regole del vivere insieme. Regole semplici, fatte di rispetto reciproco, di tutela delle persone, delle istituzioni e dei suoi momenti e luoghi identitari. Valori che non sono accessori, ma il vero patrimonio su cui si fonda la vita di una comunità sana.
Senza questi valori, non c'è festa che possa dirsi tale: restano solo clamore, disordine e vergogna. E così la città intera paga un prezzo altissimo: l'immagine di Molfetta viene ferita agli occhi dei cittadini delle realtà vicine e dei turisti, e con essa la sua attrattività, con ricadute pesanti anche per il commercio e l'economia locale.
Confesercenti Molfetta richiama tutti – famiglie, associazioni, giovani, adulti – a un risveglio collettivo della coscienza civile, perché non possiamo rassegnarci a un presente dominato dalla prepotenza e dall'inciviltà. La Molfetta che vogliamo non è quella delle cronache di violenza, ma quella che sa custodire le proprie tradizioni con orgoglio, nel segno del rispetto e della convivenza.
Solo recuperando il senso civico e i valori condivisi che fanno di noi una comunità, sarà possibile restituire dignità, bellezza e speranza alla nostra città".