Sul fronte investigativo emergono novità importanti riguardo all'aggressione subita dal musicista molfettese durante la festa patronale. La famiglia della vittima ha conferito mandato agli avvocati Bepi e Antonio Maralfa, che stanno affiancando i Carabinieri della Compagnia locale nelle attività di ricostruzione dei fatti.
Proprio grazie alle indagini parallele condotte dai due legali, sarebbe emersa la figura di «una supertestimone», già ascoltata dagli inquirenti, che avrebbe fornito elementi ritenuti decisivi per l'identificazione del presunto responsabile. Un contributo che, in un contesto segnato da reticenze, assume un valore importante: la scelta di questa persona di esporsi e di collaborare con le forze dell'ordine viene considerata «un segnale concreto di senso civico e di responsabilità collettiva».
La famiglia del musicista Vincenzo Minervini, ancora provata da quanto accaduto lunedì scorso in corso Dante (il giovane ha riportato la frattura del setto nasale e alcuni denti rotti per un totale di 20 giorni di prognosi), ha scelto di non rilasciare dichiarazioni pubbliche, riservandosi di comunicare all'esterno soltanto tramite i propri legali. Una decisione che conferma la volontà di tutelare la serenità del giovane musicista e di lasciare che sia solo la giustizia a fare assoluta chiarezza.
Intanto, prosegue l'inchiesta dei militari che stanno raccogliendo tutte le informazioni necessarie per ricostruire dinamica e responsabilità dell'episodio. In questo percorso, la voce di una testimone - coraggiosa e determinata - si è distinta, offrendo un contributo importante ad una indagine che la città attende con fiducia.
venerdì 12 settembre 2025 19:14
Gomitata al musicista, da «una supertestimone» elementi utili alle indagini
La famiglia di Vincenzo Minervini, ancora provata dall’accaduto, ha scelto di non rilasciare dichiarazioni pubbliche