venerdì 14 novembre 2025 06:00 Nicola Miccione

Fondali marini devastati per pescare datteri, il Riesame annulla altre misure

La decisione del Tribunale di Bari dopo le istanze degli avvocati. Gli altri ricorsi saranno discussi nei prossimi giorni

Ordinanze annullate e ulteriori attenuazioni delle misure cautelari, da parte del Tribunale della Libertà di Bari, dopo i ricorsi degli avvocati. Si tratta dell'operazione "Jolly", un'indagine della Guardia Costiera che ha rivelato «come un'attività tra le più devastanti per il fondale marino», la pesca dei datteri, «era diventata prassi».

Da lunedì, gli altri indagati che si sono rivolti al Riesame, chiedendo la revoca o una attenuazione della misura, hanno lasciato i domiciliari dove erano relegati dal 21 ottobre. È il caso, fra gli altri, di Andrea Sinigaglia, 30 anni: l'indagato, assistito dagli avvocati Maurizio Masellis e Valeria De Marco ha ottenuto l'annullamento del «gravato titolo cautelare e, per l'effetto, la revoca della misura degli arresti domiciliari» alla quale era confinato con l'applicazione del braccialetto elettronico.

Stessa sorte per altri tre indagati finiti in cella. Si tratta di Vincenzo De Gennaro (37 anni, difeso dagli avvocati Michele Salvemini e Giuseppe Germinario, è stato scarcerato con la sola prescrizione dell'obbligo di dimora), di Liborio Murolo (54 anni, patrocinato dall'avvocato Maria Saccogna, è tornato a casa con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), e di Tommaso de Pinto (57 anni, assistito dall'avvocato Giovanni Salvemini, ha ottenuto l'immediata rimessione in libertà).

Altri due indagati hanno visto revocate le misure cautelari. Si tratta di Cosimo Bellapianta (61 anni, sottoposto all'obbligo di dimora) e di Giuseppe Sciancalepore (45 anni, sottoposto al divieto di dimora), difesi dagli avvocati Apollonia Gadaleta, Sergio De Candia e Angelantonio De Palma. Entrambi sono tornati in libertà.