Su 384.237 società di capitali di nuova costituzione, solo 14.029 sono clusterizzate come start up innovative. Questo significa che di tutte le realtà innovative quelle che riescono ad affermarsi sul mercato sono solo il 3,6% e la maggior parte delle idee non riesce a superare i primi quattro anni dalla nascita del progetto.
È questo il quadro fornito dall'analisi dei dati aggiornati al 1° trimestre 2023 dal Mimit, Ministero delle imprese e del made in Italy, e su questo tema si è incentrato il convegno dal titolo: "Gestione dei Modelli Organizzativo – Strategici, con annesse criticità ed opportunità, nelle aziende Start Up e Spin Off" , tenutosi ieri pomeriggio all'interno del Politecnico di Bari.
L'incontro promosso da Mediaone Italia, in collaborazione con JEBA (Junior Enterprises Bari) nasce dall'esigenza di analizzare i fattori critici di premorienza delle start up e spin off e offrire una serie di strumenti e suggerimenti per superarli e garantire l'affermazione delle nuove imprese. Non solo capire le esigenze del mondo del terzo settore, le richieste del mercato e il ruolo dell'Università nei processi di formazione degli studenti è stato un secondo punto su cui si è incentrato l'incontro.
"La provincia di Bari è la 10ima in Italia per start-up finanziate dalla Regione Puglia che oggi rappresenta un vero e proprio hub per le start up e per tutte le aziende delle nuove tecnologie- commenta Vito Lacoppola, Assessore alla Conoscenza - nonostante questo dobbiamo sempre tener conto della sostenibilità nuove imprese ancor di più dobbiamo cercare di valorizzare i nostri talenti. L'obiettivo è far capire ai giovani che è possibile non solo formarsi a livello di eccellenza ma anche avere sbocchi lavorativi nella nostra Regione e il Politecnico di Bari ne è un esempio".
Il ruolo dell'Università nella formazione di nuovi imprenditori e il confronto con aziende e mondo del lavoro è stato al centro dell'intervento del magnifico Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino:
"Noi come Università abbiamo fatto enormi investimenti nel campo della ricerca e sicuramente il Politecnico primeggia sulla qualità delle pubblicazioni scientifiche e sulle collaborazioni internazionali. Il problema è che quando si cerca di trasferire queste capacità dall'Università alle imprese l'Italia è un passo indietro rispetto al contesto europeo. Tuttavia abbiamo provato ad avviare una serie di iniziative per essere competitivi, a partire dalla creazione di un incubatore per start up innovative e aprendo un dialogo con gli imprenditori, fondi di investimento e tutti i soggetti che possono aiutare il sistema nazionale a migliorare i risultati della ricerca".
Il problema sottolineato dal rettore è che l'Italia, e di conseguenza anche il Poliba, da un lato si posiziona come quinta per capacità di attrazione di investimenti nel programma europeo "Horizon Europe" e dall'altro, se si analizzano le misure dedicate alle start up innovative, scende alla quindicesima posizione. Un problema quest'ultimo poiché rende l'Italia e le sue università trascurabili rispetto a paesi come Francia e Germania.
Il quadro della situazione è stato affrontato dalla relazione curata dal Professor Luca Loiacono, Docente a contratto di "Organizzazione e strategia" e Vice Direttore generale Vicario di Mediaone Italia che, attraverso uno slideshow, ha mostrato i punti di criticità e di premorienza delle nuove start up e spin off che non riescono ad affermarsi nel mondo del lavoro.
Fragilità del modello di business, mancata o parziale applicazione di un modello organizzativo adeguato, assenza di leadership, mancata vision nel medio e lungo termine, poca conoscenza delle normative e insufficiente apporto di equity sono gli scogli da superare per affermarsi nel settore. Loiacono avverte anche sulle trappole mentali, bias comportamentali, che spingono le persone a "dare la colpa agli altri delle proprie azioni" e che non aiutano a far crescere le imprese.
Oltre alla carrellata dei fattori critici anche le soluzioni tra cui: l'affiancamento da parte delle figure professionali di comprovata esperienza, l'affidamento della leadership a un senior esterno, test stress e l'assunzione delle proprie responsabilità.
Dall'analisi degli accorgimenti da seguire per le nuove strat up e spin off, durante la conferenza, si è passati poi all'analisi dei casi concreti di fallimento e successo imprenditoriale affrontati dal Professor Nicola Costantino, Ordinario di ingegneria economico – gestionale:
"Leggere le differenze tra un caso di start up di successo e uno del tutto fallimentare – spiega Nicola Costantino, professore ordinario di ingegneria economico gestionale e già rettore Poliba – è fondamentale per aiutare le imprese nascenti nell' evitare errori comuni. Il primo fra tutti è proprio il dimenticarsi che quando si parla di start up e spin off si parla sempre e comunque di imprese che quindi devono dimostrare una loro capacità reddituale e di sostenibilità economico finanziaria che vada oltre le capacità di innovazione che sono sicuramente preziose ma che non esauriscono il loro mandato".
Infine, in chiusura dell'evento, la soddisfazione espressa dall'Ingegnere Cosimo Carpentiere, presidente di JEBA e dal responsabile marketing, Piernicola Gervasi: "Si conferma sempre valido l'approccio interprofessionale tra mondo studentesco, accademico e imprenditoriale. Jeba continua ad essere in prima linea sul territorio per una buona riuscita di queste iniziative. Auspichiamo che questo sia un percorso lungo, duraturo e profittevole per tutti".
Commenti
Nessun commento
Commenta per primo
mercoledì 20 novembre 2024 12:55
Start-up e spin off, al Poliba studenti e imprese dialogano per il successo del comparto
Analisi dei fattori critici e soluzioni al centro dell'incontro organizzato da Mediaone Italia e Jeba