venerdì 11 luglio 2025 10:16

Uguaglianza e diversità: Molfetta All Inclusive, a Cala Sant'Andrea Daniele Regolo e Sara Ciafardoni

L'incontro con i due autori, in conversazione con Paola Natalicchio

Tramonto a Cala Sant'Andrea dibattendo i temi dell'inclusione, dell'uguaglianza nelle differenze e nella particolarità di ognuno di noi, delle possibilità: è stato l'aperitivo-incontro "Libri al tramonto", con gli autori Daniele Regolo e Sara Ciafardoni, in conversazione con Paola Natalicchio. Diversità e inclusione, inclusione e lavoro: questi i temi chiave nell'incontro che ha aperto Molfetta All Inclusive, la tregiorni di eventi sull'inclusione organizzata da Contasudinoi Onlus, con la presidente Dileta Rosati a introdurre la serata.

"Temi che riguardano la vita di tutti", ha specificato Daniele Regolo, autore per Mondadori del libro La formula della felicità. "Noi pensiamo che l'inclusione sia qualcosa che procede col tempo, non è detto che sia così. Cos'è la diversità? Quella di ciascuno di noi. E che c'è di eccezionale, potrebbe chiedermi qualcuno. C'è che alcune, se mi si passa la sgrammaticatura, sono più diverse dalle altre. Non amo i discorsi che chiamano in causa le categorie. Le particolarità di Sara, qui al mio fianco, la fanno uscire dalla cosiddetta normalità. La mia quasi totale sordità mi fa uscire dalla normalità. Ci sono persone che amano in modi che le fanno uscire dalla normalità".

"Spesso si scambia l'umanità con il buonismo", precisa con decisione Sara Ciafardoni, autrice per Mondadori Electa di Sono ancora qui... "Vado da una persona disabile e l'abbraccio? Faccio volontariato? Una persona disabile ha un compito nella società, fare sentire le persone migliori. Sara mi serve per sentirmi meglio...no, Sara sa anche parlare, farsi sentire per i suoi diritti. Hanno capito che io sono diversa. Ma come diceva Daniele Regolo, lo sono tutti. Solo che alcuni lo nascondono. Viviamo in una società in cui tutto è un numero: quanto pesi, quanto guadagni. E anche la disabilità. Per lo Stato le persone con disabilità hanno un numero identificativo. No, io sono una persona. Quando fai rumore, per esempio chiedi un lavoro, lì diventi un problema".

Una conversazione che inevitabilmente tocca tratti autobiografici, distintivi nella vita di ognuno di noi. Come per Daniele Regolo: "Da giovane, per gli altri ero bravissimo solo perché ero quasi completamente sordo. Non è così il gioco. Chi ha condizioni particolari deve dimostrare di essere capace indipendentemente dalle proprie condizioni. Questo è il senso della parola magica inclusione: ciascuno sia messo nella condizione di giocare alla pari la propria partita".