C'è la firma di un esordio da sogno dietro la notte magica del Burkina Faso in Coppa d'Africa, ed è una firma tutta molfettese: quella di Vincenzo Alberto Annese, al debutto ufficiale nel ruolo di direttore tecnico della nazionale africana. Una prima volta che difficilmente poteva essere più cinematografica, con una rimonta folle nei minuti di recupero capace di trasformare una partita stregata in una favola sportiva.
Sotto 1-0 al 95′ contro la Guinea Equatoriale, dopo aver dominato a lungo senza riuscire a concretizzare – nemmeno quando gli avversari erano rimasti in dieci per l'espulsione di Ndong – il Burkina Faso sembrava destinato a una sconfitta beffarda. Il gol di Anieboh all'85′ aveva gelato i sogni dei burkinabé, puniti oltre i propri demeriti. E invece, proprio quando tutto pareva perduto, è cambiato il destino della gara.
Negli interminabili minuti di recupero, la squadra ha mostrato carattere, lucidità e una fiducia incrollabile: segnali forti anche del nuovo corso tecnico. Al 95′ Minoungou ha trovato il pareggio, finalizzando una splendida azione personale di Ouattara, capace di spaccare in due la difesa avversaria. Ma il colpo di scena definitivo è arrivato tre minuti più tardi, quando Edmond Tapsoba, difensore del Bayer Leverkusen, si è avventato su una respinta del portiere e ha firmato al 98′ il gol del 2-1, quello che ha fatto esplodere il Burkina Faso e scritto una pagina memorabile della Coppa d'Africa.
Un finale incredibile, che ha consegnato a Tapsoba il premio di migliore in campo, ma che soprattutto ha acceso i riflettori su Vincenzo Alberto Annese: il suo debutto sulla panchina tecnica della nazionale non poteva essere più simbolico. Una vittoria arrivata grazie alla resilienza, alla mentalità e alla capacità di non arrendersi mai, valori che raccontano già molto della sua impronta.
Per Annese e per il Burkina Faso è solo l'inizio, ma iniziare così – con una rimonta al limite dell'impossibile e una vittoria che profuma di leggenda – significa presentarsi al torneo con entusiasmo, credibilità e la consapevolezza di poter sorprendere ancora. Una favola appena cominciata, ma già indimenticabile.